
Curiosità
Sapevate che .....
Acidità
L’acidità è un parametro chimico che
esprime la percentuale di acido oleico in un olio ed è, tra tutti
parametri
chimici, il principale indicatore della qualità.
L'olio è costituito principalmente da trigliceridi formati
dall'esterificazione
dei tre gruppi ossidrilici del glicerolo con altrettanti acidi grassi.
L’acidità misura gli acidi grassi liberi negli oli ed in relazione ad
esso viene classificato un olio dal punto di vista commerciale.
Bisogna dire che è un luogo comune attribuire al gusto piccante la
misura
dell’acidità di un olio (più pizzica più è acido!!!).
Niente di più errato!
Il gusto piccante è un pregio che è legato alla presenza di una
importantissima
classe di sostanze aromatiche chiamate polifenoli che oltre sono degli
straordinari antiossidanti naturali e gli unici responsabili di tale
sensazione.
L’acidità misura invece la quantità di acidi grassi che si sono
separati
dal glicerolo. Meni acidi grassi si separano dalla molecola del
glicerolo meno
sarà il valore di tale parametro.
L’acidità di un olio pertanto non può in nessun modo essere valutata
con
i sensi, neppure un abilissimo assaggiatore può stabilire l’acidità di
un
olio ma l’unico modo per conoscerla è attraverso l’analisi chimica.
L’ acidità bassa di un olio è indice di uno stato sanitario delle olive
buono (assenza di attacchi di mosca), giusto grado di maturazione,
buona
conservazione delle olive e non per ultimo dalla tecnologia di
trasformazione
(molitura a freddo).
Per essere denominato “Olio Extravergine d’oliva” un olio
deve avere un contenuto di acidità libera inferiore a 0,8 gr/litro.
Polifenoli
I polifenoli sono una classe di
composti
estremamente importanti in quanto conferiscono all’olio particolari
caratteristiche oltre che possedere importanti proprietà biologiche.
Sono gli antiossidanti per eccellenza ovvero conferiscono all’olio la
capacità di resistere all'ossidazione.
Hanno un ruolo importantissimo nell’alimentazione umana in quanto
prevengono i tumori, l’arteriosclerosi e altre malattie e ritardano
l’invecchiamento. Maggiore è il loro contenuto maggiori saranno le
proprietà benefiche dell’olio e anche il periodo di conservazione
dell’olio stesso.
Diminuiscono nel corso dell’invecchiamento dell’olio.
Numero perossidi
I perossidi sono il segno di
alterazioni di
tipo ossidativo.
Con il trascorrere del tempo questi aumentano con la conseguente
comparsa di
fenomeni di irrancidimento con formazione di prodotti che conferiscono
sapori e
odori sgradevoli.
La giusta epoca di raccolta, olive sane, stoccaggio e conservazione
appropriate
fanno si che questo parametro abbia valori molto bassi.
La legge ammette per l’olio extravergine d’oliva un valore massimo
pari a 20
Analisi spettrofotometrica nell'ultravioletto
Quest’analisi consente di evidenziare
eventuali processi di raffinazione, La presenza di fenomeni ossidativi
e di
invecchiamento dell'olio.
Il risultato di questo tipo di anlisi è espresso con i coefficienti "K"
che
rappresentano l'assorbimento da parte dell'olio all'esposizione di luce
ultra-violetta.
Tale parametro consente inoltre di svelare se all’olio sono stati
aggiunti altri oli di altre specie vegetali.
I limiti per un olio extravergine sono 2,5 per il K232, 0,2 per il
K270e 0,01
per il ?K.
Analisi degli alchil esteri nell'olio di oliva
A gennaio 2011 è stato introdotto il
nuovo
Regolamento (UE) N. 61/2011 della Commissione che modifica il
regolamento (CEE)
n. 2568/91 che riguarda le caratteristiche degli oli d’oliva.
La novità riguarda l’introduzione della valutazione degli alchilesteri
(etil esteri degli acidi grassi e metil esteri degli acidi grassi)
nell’olio extravergine.
I metil esteri prendono origine quando le olive sono raccolte in uno
stadio
avanzato di maturazione mentre gli etil esteri si formano nella fase di
conservazione.
Gli olio che sono etichettati che evocano un’origine italiana sono
considerati conformi alla categoria dichiarata quando presentano un
contenuto
in metil esteri degli acidi grassi ed etil esteri degli acidi grassi
minore o
uguale a 30 mg/Kg.
Le clorofille
Le clorofille in presenza di luce si degradano, cambiando il colore dell'olio a giallo, e hanno effetto dannoso sugli acidi grassi permettendone l'ossidazione; in assenza di luce invece si comportano da antiossidanti insieme ai polifenoli.